DAIRAGO: IL PAESE DEL POZZO PERDUTO 2

22 marzo 2015

(ci scusiamo per la lunghezza, ma vale la pena leggere questo intervento fino in fondo)

L’AMMINISTRAZIONE DI DAIRAGO NON CONOSCEVA IL FABISOGNO IDRICO DEL PAESE, MA DAL 2007 SAPEVA CHE TOCCAVA A LEI INTERVENIRE

L’amministrazione, per bocca del geom. Roberto Tosetti (assessore ai lavori pubblici) ha risposto alla nostra interrogazione affermando che, fino al consiglio comunale di Villa Cortese del 27 gennaio, non era a conoscenza dei dati relativi alla fabbisogno idrico di Dairago e che non sussiste alcun elemento di criticità.

RISULTA INCONCEPIBILE CHE L’AMMINISTRAZIONE NON CONOSCA IL FABBISOGNO IDRICO MASSIMO (29 litri al secondo) E LA CAPACITÀ MASSIMA DI FORNIRE ACQUA DEI NOSTRI DUE POZZI (30 litri al secondo).

15 marzo

Proprio in virtù di questi preoccupanti dati, per mettere in sicurezza Dairago, Cap Holing aveva iniziato i lavori di allacciamento della nostra rete idrica a quella di Villa Cortese. L’amministrazione era a conoscenza di questo intervento dal 14 ottobre, ma fino al consiglio comunale di Villa Cortese di fine gennaio non conosceva i dati che stavano alla base dell’allacciamento e, forse, non li ha nemmeno mai richiesti.

La gravità della situazione idrica di Dairago è poi testimoniata dalla decisione assunta dall’amministrazione di fronte al blocco dei lavori: ripristinare il collegamento idrico con Busto Arsizio. Quello stesso collegamento che il sindaco Paganini ha definito una “condotta d’emergenza” (articolo Altomilanese 6 febbraio 2015).

IN REALTÀ NON STUPISCE LA SCARSA CONOSCENZA DELLA SITUAZIONE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE VISTE LE CONTRADDITTORIE DICHIARAZIONI DEL SINDACO.

Il 6 febbraio il sindaco dichiarava all’Altomilanese che “sarebbe stato utile costruire un terzo pozzo”.

Il 27 febbraio, in merito alla scelta di collegare la rete idrica di Dairago a quella di Villa Cortese, dichiarava a Settegiorni: “a nostro parere questo è avvenuto giustamente, per evitare anche di continuare a scavare nuovi pozzi”.

Cap Holding si è trovata a gestire un’emergenza creata dal mancato intervento dell’amministrazione negli anni passati. L’allacciamento a Villa Cortese è la soluzione più rapida per fronteggiare l’emergenza in vista della creazione nel 2018 di un unico sistema idrico che metterà in rete i comuni di Dairago, Villa Cortese, Legnano e Cerro Maggiore. Ma questo sistema, potrà assicurare un’adeguata garanzia nella fornitura d’acqua perché Cap Holding realizzerà 3 nuovi pozzi a Legnano.

QUINDI C’È BISOGNO DI NUOVI POZZI.

LA NECESSITÀ DI UN NUOVO POZZO E LA RESPONSABILITÀ DELL’AMMINISTRAZIONE DI DAIRAGO DELL’ATTUALE SITUAZIONE EMERGONO DAI VERBALI DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA DEL CIVICO ACQUEDOTTO.

Nella riunione del 4/12/2002 Agesp prevedeva di realizzare nell’anno successivo il terzo pozzo “per garantire l’assoluta autosufficienza idrica del comune di Dairago”. Allora Dairago aveva 4.680 abitanti ed un tale intervento, visto il futuro continuo aumento della popolazione, avrebbe messo in sicurezza il paese per molti decenni a venire.

Nel 2004 emergeva la necessità di un intervento di potabilizzazione dell’acqua di uno dei due pozzi esistenti. I finanziamenti regionali per realizzare il terzo pozzo (37.200 euro) venivano utilizzati per l’intervento di potabilizzazione (verbale commissione acquedotto – Agesp 28/6/2004).

Ma alcuni mesi prima l’allora Sindaco Olgiati affermava che non venisse abbandonato il progetto di realizzazione del terzo pozzo ed Agesp confermava che le pratiche avviate presso la Provincia per il nuovo pozzo “non saranno interrotte e potranno essere utilizzate in futuro”. (verbale commissione acquedotto – Agesp 9/12/2003).

La necessità di un terzo pozzo era ribadita dallo stesso Sindaco Olgiati anche nella riunione del 28/06/2004

Intanto la popolazione di Dairago continua ad aumentare. Un aumento non inaspettato visto che è l’amministrazione Paganini a gestire due piani regolatori che, nell’ultima versione (PGT del 2011), prevede che Dairago arrivi a circa 7000 abitanti.

AUMENTA LA POPOLAZIONE, AUMENTANO I CONSUMI DI ACQUA, DI CONSEGUENZA AUMENTA LA NECESSITÀ DI UN TERZO POZZO.

DEL TERZO POZZO INVECE NON SE NE PARLA PIÙ!

MA CHI AVREBBE DOVUTO REALIZZARLO?

Nella riunione della commissione di Vigilanza del Civico Acquedotto del 11/1/2007 Agesp “informa che le tariffe del servizio acquedotto sono tutt’ora bloccate e che risultano pertanto invariate dal 2003. Da qui scaturisce la necessità che il Comune finanzi gli investimenti in quanto gli stessi non trovano più alcuna remunerazione in tariffa”.

Nella riunione del 13/7/2010 Agesp ribadisce che gli investimenti sono a carico del Comune “vista l’impossibilità per Agesp di remunerare le opere nelle tariffe”.

DUNQUE L’AMMINISTRAZIONE PAGANINI SA DAL 2007 CHE SAREBBE TOCCATO A LEI REALIZZARE IL TERZO POZZO, LA CUI NECESSITÀ ERA BEN CHIARA ALLA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE OLGIATI DAL 2002.

MA INVECE DI INTERVENIRE, HA PREFERITO LASCIARE CHE LA SITUAZIONE CONTINUASSE A DETERIORARSI.

Oggi Dairago ha 6291 abitanti. Rispetto al 2002 (quando si è iniziato a parlare del terzo pozzo) la popolazione è aumentata circa del 36%. I dati forniti da Cap Holding dimostrano che la situazione non è più sostenibile. Un amministrazione un po’ lungimirante avrebbe garantito adeguati margini per il fabbisogno idrico dei propri cittadini intervenendo nei tempi e modi dovuti.

A DAIRAGO INVECE L’AMMINISTRAZIONE PAGANINI, CON IL SUO IMMOBILISMO, HA CREATO L’EMERGENZA.

ED OGGI ALTRI SONO CHIAMATI A RISOLVERLA.

p.s. tutte le frasi virgolettate sono citazioni testuali tratte da dichiarazioni alla stampa e dai verbali della commissione di vigilanza dell’acquedotto.

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